Cava di breccia irpina

Dalle cave autorizzate di Sant’Andrea di Conza e di Pescopagano site in località Serro della Serpa, che hanno una capacità estrattiva di oltre 400.000 metri cubi, si estrae una pietra compatta, chiara e variegata, adatta alla costruzione e alla decorazione, prevalentemente costituita da minerali denominata “brecciato irpino” o “breccia irpina”;

Essa si presenta come un conglomerato ghiaioso di varia granulometria e cemento calcareo, costituita da breccia di matrice carbonatica e derivante da rocce sedimentarie;

A granulometria minore corrisponde materiale di maggior pregio.  A seconda della granulometria e dei siti originari di estrazione si hanno le varie denominazioni: “favaccio” o “favaccia”, “favaccino”, “brecciato”, “pietra di Fontanarosa”, “pietra di Gesualdo”, ecc.

La superficie a vista viene lavorata bocciardata, picconata, scalpellata, pettinata, levigata e, di recente, sabbiata e burattata. All’interno viene posato con lucidatura in opera.