Breccia irpina

L’immagine della breccia è fortemente caratterizzata dalla presenza dei “favacci”, elementi di colore più scuro all’interno del materiale che rompono la sua uniformità e lo colorano. Infatti, la grandezza e la densità di queste impurità, influenzano l’estetica e l’attitudine all’uso dei vari filoni. La “favaccia”, la “favaccina”, infatti, non sono altro che nomi diversi per distinguere la stessa pietra in base alla dimensione, al colore e alle percentuali di macchie all’interno del conglomerato. In realtà la “pietra di Fontanarosa”, è il nome con cui si indicava proprio la breccia più fine, quella con elementi talmente minuti, densi ed amalgamati agli altri componenti, da poter permettere il suo utilizzo per sculture e arredi, a differenza della “favaccia”, i cui grossi elementi consentono solo una lavorazione più approssimata. ALTRE DENOMINAZIONI
Breccia Irpina, pietra Favaccia

DISPONIBILIA’
Limitata, cave in esaurimento.

ZONA DI ESTRAZIONE (Avellino) Campania
Sant’Andrea di Conza, Fontanarosa, Frigento, Gesualdo, Grottaminarda

USO PREVALENTE
Considerate le sue caratteristiche alla lavorabilità, la sua elevata resistenza all’usura e all’attrito radente, è una pietra molto utilizzata in edilizia sia per la realizzazione d’interni che arredi urbani.

Edilizia:
Davanzali – soglie – battiscopa – zoccoli – rivestimenti pareti – scale – portali, basamenti etc.

Arredamento d’interni:
Piani top per cucina e bagni -cornici – torelli – lavorazioni artistiche – caminetti – tavoli

Arredo urbano:
Pavimenti e rivestimenti – lastricati- scale – cordoli – cordonate – pozzi.

Strutturale:
Muratura di pietrame a secco
Muratura di pietrame a malta